Il tempo è un elemento prezioso e il suo utilizzo una questione non solo di mera organizzazione della nostra agenda quotidiana, ma anche di vera e propria salvaguardia del benessere. In una giornata tipo il nostro tempo è suddiviso in diverse aree di utilizzo; quella, di solito, più ampia è dedicata al lavoro, poi abbiamo il tempo da dare alla famiglia che si suddivide in tempo per i figli, tempo per il o la partner e il tempo per tutti contemporaneamente; a seguire c’è il tempo da passare con gli amici o con altri parenti e anche qui potremmo fare una suddivisione: il tempo per l’amico o l’amica del cuore, il tempo per il gruppo delle superiori, il tempo per i familiari più stretti (genitori, fratelli o sorelle), il tempo per gli amici del calcetto ecc ecc. La lista potrebbe essere lunga e mi fermo qui.
Manca qualcosa? Si, manca una parte fondamentale: non c’è il tempo per noi stessi.
Generalmente tendiamo a credere che ciò che facciamo al di là del lavoro sia tutto tempo, o quasi, dedicato a noi. Niente di più sbagliato. Il tempo per noi è quello che dedichiamo da soli al nostro sé, e solo a quello; è il tempo per il benessere personale, è quel momento in cui non ci siamo per nessuno e andiamo a correre, in palestra, ci chiudiamo nello studio a leggere un libro, meditiamo, andiamo al cinema: insomma è un tempo in cui siamo in relazione solo e soltanto con la nostra persona. E’ vero anche che il tempo passato in famiglia o con gli amici genera benessere e relax, ed è pur vero che chi ha la fortuna di fare il lavoro che più gli piace non accusa uno stress eccessivo, ma la relazione che necessariamente dobbiamo instaurare con gli altri ci obbliga a scendere a compromessi per mantenere l’armonia del gruppo e, alla fine, siamo costretti a rinunciare quasi sempre a qualcosa che ci avrebbe soddisfatto di più.
Il tempo per il sé, invece, è totalmente centrato sulla nostra persona per la nostra interiorità, non ha bisogno di compromessi e ci libera dallo stress che la vita di comunità inevitabilmente crea con i suoi orari, le scadenze, gli obblighi familiari e di lavoro che, come detto all’inizio, spesso è l’attività preponderante della giornata, quando non totalizzante.
Ricavare nell’agenda quotidiana uno spazio di tempo solo per sé stessi, quindi, è necessario per l’equilibrio mentale e rigenerante dal punto di vista energetico; non è obbligatorio che sia riempito di contenuti perché anche un momento passato in totale inerzia sdraiati in un prato a guardare il cielo può avere un valore incommensurabile all’interno di una giornata caotica e piena di voci e rumori.
Per riuscire a fare questo importante passo verso sé stessi bisogna resistere al ricatto interiore che ci accusa di star trascurando gli altri, ignorare la vocina che si insinua nella nostra mente e ci rimprovera di essere egoisti, perché un individuo equilibrato deve avere in sé anche una percentuale di egoismo per poter salvaguardare la propria salute psicofisica. Con i ritmi moderni questa è quasi un’utopia ma se ci pensiamo, un’ora al giorno può essere sufficiente, in un momento della giornata che scegliamo noi, l’importante è spegnere il cellulare e che l’unica compagnia sia la nostra persona.