I Coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (Middle East Respiratory Syndrome) e la SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. I Coronavirus sono comuni in molte specie animali (cammelli, pipistrelli) ma in alcuni casi, se pur raramente, possono evolversi e infettare l’uomo. Un Nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo che non è stato mai identificato nell’uomo in passato. Il 31/12/2019 le autorità sanitarie cinesi hanno notificato un focolaio di casi di polmonite ad eziologia non nota nella città di Wuhan. Molti dei casi iniziali hanno riferito un’esposizione al Wuhan’s South China Seafood City market (si sospettava un possibile meccanismo di trasmissione da animali vivi). Il 9 gennaio 2020, il China CDC (Centro controllo e prevenzione malattie della Cina) ha identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come causa di queste patologie. Le autorità sanitarie cinesi hanno inoltre confermato la trasmissione inter-umana del virus.
Al 9 febbraio, in base ai dati pubblicati dal Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), sono stati notificati complessivamente 37.564 casi confermati in laboratorio di infezione da 2019-nCoV, di cui 813 decessi. In Europa, nei Paesi UE/SEE (Unione europea/Spazio economico europeo), si registrano 35 casi confermati. Nel nostro Paese, sono 3 i casi di infezione, tutti sotto strettissimo controllo sanitario e in buone condizioni generali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Servizio Sanitario Nazionale (l’Italia ha interrotto tutti i collegamenti con la Cina dal 31/01/2020) infatti hanno da subito attivato un’efficiente meccanismo di protezione epidemiologica al fine di evitare il propagarsi del virus nella popolazione, diffondendo anche “decaloghi” di buone pratiche per evitare il contagio, di cui pubblico un insieme:
1) evitare il contatto stretto con soggetti affetti da infezioni respiratorie acute;
2) lavare frequentemente le mani (almeno 20-30 secondi), in particolare dopo contatto con persone malate o con il loro ambiente, oppure, se non possibile, utilizzare i gel a base alcolica o le salviette disinfettanti;
3) evitare contatti non protetti con animali di fattoria o selvatici ed evitare di visitare mercati di animali vivi;
4) persone con sintomi di infezione acuta delle vie aeree dovrebbero mantenersi a distanza, coprire colpi di tosse o starnuti con fazzoletti usa e getta o con i vestiti (starnutire nell’incavo del gomito);
5) rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni.
6) Evitare di intasare i pronto soccorso se affetti da episodi acuti di malessere, febbre, influenza e problemi respiratori: piuttosto contattare il medico di famiglia;
Molto utile e importante il numero di pubblica utilità 1500, dove operatori sanitari appositamente formati e mediatori culturali forniscono h24 risposte alle domande dei cittadini.
L‘uso delle mascherine protettive (meglio se con capacità filtrante FFP2 o FFP3) è controversa. Sicuramente hanno una certa capacità di impedire l’inalazione e/o la diffusione di goccioline di escreato infetto, ma vanno cambiate non appena si inumidiscono e smaltite come rifiuti potenzialmente infetti.
Vergognosi e privi di fondamento logico/scientifico inoltre certi episodi di xenofobia e di discriminazione contro persone dai tratti orientali che vivono, viaggiano o studiano nel nostro Paese: solamente chi proviene direttamente dalla Cina, soprattutto dalle province interessate, indipendentemente dall’etnia, può costituire una possibile fonte di contagio. Il nostro Paese per questo ha chiuso dal 30/12 le frontiere e sta sottoponendo a rigidi controlli medici i viaggiatori a rischio.
Per informazioni:
http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/cosa-sono