Gli ultimi anni hanno visto un incremento esponenziale dell’utilizzo della tecnologia e di internet da parte di tutta la popolazione mondiale, ma con effetti sempre positivi?In Italia, come nel resto d’Europa, i più grandi fruitori delle tecnologie digitali sono bambini e adolescenti e vengono identificati con la iGeneration, che raccoglie al suo interno tutti gli individui nati a partire dalla seconda metà degli anni novanta fino al 2010. La “i” rappresenta sia l’insieme di device nati con loro (iPhone, iPod, iPad…) sia l’uso più personalizzato (individualized) del web e di questi stessi dispositivi. Sicuramente uno degli aspetti che più contraddistingue la iGeneration è l’uso di internet e delle nuove tecnologie sin dalla giovane età. Descritti come individui abili a elaborare le informazioni, con una preferenza per le nozioni che possono ottenere rapidamente e apprendere attraverso modalità attive e non-lineari, multitasking. Sono poco tolleranti verso le lunghe letture e sperimentano lo sviluppo delle abilità sociali e professionali all’interno della realtà digitale.
Gli effetti.
Se da un lato le nuove tecnologie possono fornire una immensa opportunità di sperimentazione di se stessi, proprio l’assenza di confini, concreti o virtuali che siano, rischia di essere il maggior ostacolo all’individuazione di un’identità stabile, così significativa per la fase adolescenziale. I cospicui effetti negativi della tecnologia rilevati fino ad ora appaiono scoraggianti: alterazione delle capacità di lettura degli elementi paraverbali, rilevanti tassi di dipendenza da consumo digitale, diminuzione delle abilità di attenzione sostenuta, fenomeni di cyber bullismo, diminuzione dell’intelligenza emotiva.
Le nuove tecnologie hanno portato con sé tuttavia anche aspetti positivi: hanno permesso di raggiungere molti individui prima emarginati e di dare loro l’opportunità di apprendere e imparare, colmando così il divario educativo. La tecnologia digitale sta anche creando una nuova forma di alfabetizzazione, quella digitale (digital literacy) che si estende oltre le tradizionali abilità di lettura e scrittura. In questa nuova era dei media, la capacità di negoziare e valutare le informazioni on-line, per riconoscere tentativi manipolatori e ingannevoli sta ridefinendo le basi del processo educativo.
Suggerimenti.
Non sembra pensabile evitare completamente l’utilizzo delle nuove tecnologie per non perdere la grande rivoluzione in atto e il contatto con le nuove generazioni che la incarnano. Appare più efficace invece la condivisione tra generazioni degli strumenti digitali per diminuire questo gap culturale, apprendendo dai più giovani l’utilizzo e condividendo con loro il significato di ciò che sperimentano, mantenendo vivo l’interesse per la dimensione off-line. Senza un significato le informazioni non costituiscono conoscenza, pertanto è importante aiutare i più giovani a definire quel senso, condividendo valori ed esperienze.